Volare
Ora ti chiedo di fermarti un attimo da ciò che stai facendo, ferma il flusso dei pensieri per contemplare quanto segue: nasciamo senza avere idea di cosa sia il linguaggio e dal concepimento siamo semplicemente in ascolto di ciò che accade dentro e fuori di noi senza essere in grado di definirlo, di darvi un nome e tantomeno un segno. È come volare.
Alla nascita siamo molto vicini alla nostra vera natura essenziale, esseri che avvertono, sentono sensazioni ma non possono definire o dare un segno “più” o un segno “meno” agli eventi della vita. Piano piano poi impariamo il linguaggio del luogo un cui siamo nati e con esso le Visioni. Uno e l’altro vanno di pari passo. Mentre imparo a pronunciare il suono “donna” o “uomo” imparo altrettanto velocemente (forse addirittura prima!!) che Visione mi viene trasmessa insieme a questo suono. Per esempio: l’essere umano che il suono definisce come “donna” in alcuni luoghi viene vista come un essere inferiore all’essere umano definito dal suono “uomo”. Oppure lo stesso può avvenire con “uomo bianco” o uomo nero” oppure “uomo cristiano” o “uomo musulmano, buddista, ateo, etc”.
Vi sono infatti Visioni di famiglia, di religione, di società…